Istvan Horkay

vision in motion

ISTVAN HORKAY. VISION IN MOTION

7 - 18 maggio 2012 | Facoltà di Architettura, sede di Valle Giulia, Sapienza Università di Roma
Sala Petruccioli
 
Con il patrocinio dell’Accademia d’Ungheria a Roma
 
Graphic designer, videomaker, digital artist, pittore. Istvan Horkay utilizza tutte le forme espressive della contemporaneità. Avvicinarsi ai suoi lavori composti mediante la sovrapposizione di centinaia di layers contenenti immagini, statiche o in movimento, è come trovarsi davanti a un nuovo Atlante di Mnemosyne.
 
Nel lavoro di Horkay gli elementi anomali colti dalla tradizione iconografica sono altrettanto significativi di quelli apparentemente più consueti. Ogni dettaglio va considerato come la tessera di un puzzle. Qualunque frammento della memoria storica può dar vita a combinazioni e deduzioni capaci di aprire nuovi orizzonti e svelare nuovi contenuti. 
Le combinazioni che Horkay riesce ad ottenere risultano sempre imprevedibili, ma nello stesso tempo coerenti nella sintesi d’insieme, improntate su un’estetica estremamente raffinata dove nulla è lasciato al caso.
 
Nella Wünderkammer virtuale di Horkay, le citazioni e le nuove cesellature grafiche realizzate per mano dell’autore, le grafie e le calligrafie, si sovrappongono le une alle altre in un nuovo insieme all’interno del quale ci si può perdere, come catturati in una dimensione onirica.
 
Il lavoro interpretativo viene demandato anche a noi osservatori. Siamo chiamati ad attivare meccanismi associativi che inevitabilmente e diversamente s’innescano, sollecitati come sono dal subconscio, dalla memoria visiva e dal differente retaggio culturale di ciascuno.
 
La particolare sensibilità di Horkay nel suscitare un’intensa esperienza estetica attraverso il lavoro citazionista e di montaggio non poteva non farlo incontrare e collaborare, prima o poi, con Peter Greenaway. In entrambi vi è la comune predisposizione verso l’enciclopedismo della cultura visiva e per un linguaggio dalla “complessità controllata”. 
Dalla loro collaborazione nel monumentale progetto multimediale Le valige di Tulse Luper e nel correlato Bolzano Gold Project è nata una seducente narrazione per metafore che richiede un vero e proprio lavoro di scavo archeologico nella stratificazione visiva.
 
Nella mostra allestita presso la sede della Facoltà di Architettura di Valle Giulia sono esposte otto composizioni di grande formato appartenenti al ciclo GOLD Project e cinque video tra i più rappresentativi della produzione di Horkay, accompagnati da composizioni grafiche elaborate appositamente dallo stesso autore.
 
 
 

István Horkay (Budapest, 1945)
Dopo essersi laureato alla Scuola di Belle Arti di Budapest nel 1964, Horkay  è stato invitato in Polonia a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Cracovia – uno dei principali centri culturali e per le arti dell’Europa orientale – dove ha conseguito il Master of Fine Arts. Ha continuato i suoi studi alla Royal Academy of Art di Copenhagen (1968) e all’Accademia di Belle Arti di Budapest (1971).
Horkay ha studiato con il noto artista e regista teatrale Tadeus Kantor, con Mieczyslaw Wejman, Jerzy Nowosielski e con il grafico e disegnatore danese Palle Nielsen, conseguendo i diplomi in Graphic Arts, Painting e Film Animation.
Dal 2000 collabora con Peter Greenaway, insieme al quale ha realizzato il monumentale progetto multimediale Tulse Luper Suitcases (2003-2005), al quale appartiene il Bolzano Gold Project (2004).
Numerose le mostre e le gallerie che lo hanno visto protagonista, tra cui: Art Felchin Gallery (Zürich, 1998), Leslie Sacks Fine Art Gallery (Los Angeles, Cal., 2001), American Fine Art Gallery (Scottsdale, Arizona, 2003), Collegium Hungaricum (Berlin, 2003), LeVall Gallery (Novosibirsk, 2003), Beijing Film Academy (Beijing, 2005 e 2006), Queensland Academy for Creative Industries (Brisbane, 2009), Ballarat International Foto Biennale (Melbourne, 2011).

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