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comunicato degli studenti

Si pubblica il comunicato predisposto da un gruppo di studenti che promuove l'adesione giornata europea di sciopero e di mobilitazione del 14 novembre p.v. contro le politiche di austerity dei governi.
Gli studenti che organizzano la protesta alla Sapienza potranno intervenire ad inizio lezione per spiegare i motivi dello sciopero; i docenti sono pregati di recuperare gli argomenti nei giorni successivi.


Al Rettore de La Sapienza,
Ai Presidi delle Facoltà,
Ai Professori tutti

Il 14 novembre sarà la giornata europea di sciopero e di mobilitazione contro le politiche di austerity, imposte dai Governi sotto dettatura della Troika, politiche che da anni ormai smantellano i diritti, precarizzano il lavoro e distruggono il welfare.

I vari Governi neoliberisti europei, privi di qualunque legittimazione democratica, si stanno dimostrando palesemente incapaci di fronteggiare una crisi economica che non accenna a smettere, ma che anzi continua a spingere milioni di cittadini europei verso un materiale impoverimento. A queste politiche le piazze europee hanno risposto assediando i palazzi del potere per gridare il loro rifiuto.

Da anni noi studenti e studentesse denunciamo come l'università pubblica e la ricerca siano stati i settori sui quali maggiormente sono stati scaricati i costi della crisi e nei quali stanno trovando piena applicazione le politiche neoliberiste, che deprimono i Paesi e aggravano la crisi economica.

Il taglio dei finanziamenti, il blocco del turn over, gli accorpamenti amministrativi, l'ingresso dei privati negli organi decisionali sono misure scellerate che hanno di fatto reso l'istruzione pubblica schiava degli interessi particolari del mercato. Il diritto allo studio viene trattato come un capitolo di spesa da sforbiciare, e viene invece sostituito dal meccanismo del prestito d'onore, che permetterà a banche e società finanziarie di realizzare profitti sui nostri sogni e sulla nostra voglia di sapere.

In una fase in cui anche l'ultimo e fondamentale ammortizzatore sociale dei giovani, la famiglia, si sgretola inesorabilmente sotto i colpi della crisi, l'idea stessa di un'università di massa e aperta a tutti rischia di diventare un'utopia: di fatto, l'istruzione superiore risulta un privilegio di poche élites di abbienti, in barba ai più elementari principi del welfare state.

Parallelamente, è in corso da anni un attacco ai diritti dei lavoratori volto a sacrificare qualsiasi tutela sull'altare della flessibilità a beneficio delle imprese. La propaganda dei governi sedicenti "tecnici" condanna senza appello le giovani generazioni ad un futuro di lavoro dequalificato, sottopagato, discontinuo. Le ultime riforme hanno portato alla totale precarizzazione del lavoro e delle nostre vite, e ad una disoccupazione giovanile al 36% che non accenna a diminuire: la nostra generazione è alle prese con un presente difficile ed è condannata ad un futuro sempre più incerto.

Noi studenti della Sapienza riteniamo che in occasione della giornata europea di mobilitazione sia imprescindibile dar voce a queste istanze. Riteniamo che la più grande Università d'Europa, la Sapienza, debba essere protagonista di un radicale segnale di discontinuità e di dissenso, attraverso la pratica reale di uno sciopero generalizzato.

Per questo chiediamo, per la giornata del 14 Novembre, il blocco della didattica e di tutte le attività connesse alla vita dell'Ateneo, perché l'Università tutta dia una risposta forte e un segnale unitario contro la distruzione del futuro di una generazione.

Studenti e studentesse della Sapienza 

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